Sono possibili due percorsi per visitare i resti della basilica, entrambi consigliabili per una comprensione soddisfacente dell'edificio.
1
Da
Via Bressanone (piazza
Annibaliano), cioè proprio
alle spalle del complesso monumentale
di S. Agnese, è molto
ben visibile il muro perimetrale
della basilica costantiniana,
con i suoi alti contrafforti
a gradoni, poggianti su sostruzioni.
Dai questi resti è possibile
ricavare un'idea della raffinatezza
strutturale di questo edificio,
testimonianza della capacità
tecnica dei romani, ormai ad
un pieno stadio di maturazione.
Il contrafforte è
un rinforzo di muratura, perpendicolare
al muro, posto per contrastare
le spinte laterali provenienti
dalla copertura, ma anche - in
questo caso - dal terreno digradante.
La sostruzione è
invece una tecnica costruttiva
utilizzata per realizzare rialzi
o edifici su più livelli,
consistente in una successione
di ambienti (di solito non visibili
dall'esterno) coperti con volta
a botte.
2
Dall'area parrocchiale,
in prossimità del Mausoleo
di S.Costanza, è invece
visibile ciò che rimane
dell'interno della basilica.
Crollato il tetto, distrutto il pavimento, al suo posto c'è un prato. Non ci sono più le colonne (per lo più riutilizzate per realizzare la succesiva chiesa bizantina). Rimangono in parte i muri perimetrali, costruiti nella caratteristica tecnica in opus vittatum, tipica del basso impero e del medioevo, consistente in fasce orizzontali simili a bende (vittae) di blocchi lapidei (in questo caso blocchetti di tufo, la pietra vulcanica ampiamente diffusa a Roma) alternate a fasce di mattoni. Nel muro si apre una serie di grandi finestere rettangolari, singolarmente interrotte al centro della curva absidale, al termine cioè dell'asse centrale dell'edificio, da un oculo sovrapposto a una feritoia.
Eppure il colpo d'occhio che è possibile cogliere riesce ancora a darci un'idea della grandiosità dell'edificio. Dobbiamo immaginarci un vasto spazio circondato da colonne. Dai vani laterali in penombra emerge il vano centrale inondato di luce e splendente di decorazioni musive. Il pavimento intersiato di lapidi e di croci. La croce, una volta simbolo infamante per i pagani, è diventata segno di redenzione e di gloria...