Gli studiosi delle catacombe
Le catacombe di S. Agnese sono state oggetto di studi
e ricerche sin dal XVI secolo:
- All’inizio del cinquecento furono esplorate da Onofrio
Panvinio, un frate domenicano autore di opere su
diverse chiese e cimiteri di Roma.
- Dello stesso periodo sono le testimonianze di Pompeo
Ugonio, sacerdote romano, professore di retorica
all'Università di Roma, pioniere dell'archeologia
cristiana.
- Furono poi studiate nel ‘600 da Antonio Bosio,
tenace esploratore del sottosuolo romano - noto con
l’appellativo di "Colombo delle catacombe"
- e fondatore dell’archeologia cristiana.
- Gli scavi eseguiti da Mariano Armellini a partire
dal 1869, su incarico di Giovan Battista De Rossi,
riportarono alla luce un settore sepolto dal fango,
unico scampato alle depredazioni del secolo precedente.
La suddivisione topografica in quattro regioni di Armellini
viene tuttora seguita.
- All’inizio del ‘900 furono eseguiti scavi sotto la
zona presbiteriale della basilica, con lo scopo di indagare
sul luogo di sepoltura della santa e quindi chiarire
le relazioni topografiche tra catacombe e successivo
luogo di culto basilicale.
E’ curioso notare come tutti questi studiosi abbiano
lasciato memoria di sé nella toponomastica
del limitrofo quartiere Nomentano, in buona parte
dedicata ad archeologi e storici dell’arte.